L'intervista a Piero Sani

L'intervista a Piero Sani

Biografia: Parlaci di te, i tuoi studi, le tue esposizioni, ecc…

Sono nato a Spicchio di Vinci il 10.04.1947; attratto dagli artisti rinascimentali fin dalla scuola elementare, ho visitato mostre e musei osservando e cercando di capire i meccanismi delle pittura.
Nel 1971 ho frequentato la scuola di disegno organizzata dal Comune di Certaldo, sotto la guida del Professor Tosi. Ho un’attrazione particolare per la metafisica e il surrealismo. Intanto ho iniziato ad esporre i miei primi lavori nel 1973 in una personale alla Biblioteca Comunale di Certaldo, ottenendo un inaspettato consenso di pubblico e di critica. La mia prima mostra viene visitata dai pittori Beghé e Pini che mi hanno incoraggiato a continuare il mio cammino pittorico. Tutto questo è stato il meccanismo che mi ha fatto intraprendere la mia lunga carriera artistica costellata da numerose soddisfazioni in Italia e all’estero. I miei lavori figurano in numerose collezioni pubbliche e private.

I miei periodi pittorici si dividono in:
“I Galli” dal 1972 al 1975
“Disegni surreali” dal 1975 al 1980
“Le sagome” dal 1976 al 1980
“Le sfingi” dal 1981 al 1992
“I Cenci” dal 1993 e che ancora oggi fanno parte della mia produzione pittorica.

Domanda: Quali sono stati i tuoi primi approcci al mondo dell’arte?

Risposta: Una gita al Museo L. da Vinci e un libro di Mantegna in quinta elementare.

D: Se ci sono stati, chi sono i tuoi riferimenti culturali, il tuo maestro, il tuo faro nella tempesta?

R: Piero della Francesca, Bosch, Durer, De Chirico, Rauchenberg…

D: A quale campo artisti fai riferimento, pittura, scultura, fotografia, design, grafica, poesia, teatro, letteratura?

R: Pittura

D: Quali sono i soggetti della tua arte e da dove prendi spunto per i tuoi lavori?

R: Le stoffe (cenci) e il paesaggio toscano

D: Dietro ogni tuo lavoro c’è un significato profondo, un aspetto che vuoi fare emergere?

R: Il rapporto tra me e ciò che mi circonda

D: Che cos’è per te il “bello”? Esiste il bello nell’arte?

R: Tutto ciò che si riferisce all’arte classica rielaborato in chiave moderna, senza le turbe mentali che ci impongono i critici doc e i mercanti (d’arte).

D: A cosa ti stai dedicando ultimamente? Alla scultura, alla pittura o alla fotografia? Quale percorso stai seguendo?

R: Sono un pittore

D: Qual è il tuo metodo di lavoro? Spiegaci come arrivi all’opera finita…

R: Ritraggo la realtà attenendomi rigorosamente alla luce e all’ombra.

D: Parlaci un po’ dei tuoi strumenti di lavoro, dei materiali che usi, dei colori che prediligi…

R: Carta, lapis, tela, tavola, colori acrilici e ad olio.

D: Quali sono i tuoi progetti futuri?

R: Dipingere, far vedere il mio lavoro, sapere cosa ne pensa la gente (appassionati e non).